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CONSULENZA FINANZIARIA ETICA PER LA PROTEZIONE E CRESCITA DEL TUO PATRIMONIO

by Massimiliano Siviero

Le obbligazioni sono davvero “defunte”?

Nel mondo degli investimenti abbiamo un grande defunto: l’obbligazione!!!

Negli anni le politiche monetarie accomodanti delle banche centrali di mezzo mondo hanno contribuito alla morte di un asset class che ha sempre fatto la storia della finanza. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di analizzare cos’è successo.

Storicamente l’obbligazione è sempre stata il porto sicuro di ogni investitore. Nostro nonno o nostro papà quando avevano dei risparmi da parte, spesso facevano ricadere la scelta sul caro BTP o BOT per “stare tranquilli”. Ed effettivamente le generazioni fino agli anni 90, con gli interessi dei titoli di stato, si sono comprati case e hanno sistemato i propri figli, grazie ad un’economia più frizzante ed alle cedole molto elevate che i BTP staccavano.

Cos’è successo poi in seguito? Lo spartiacque lo fece la Great Financial Crisis del 2008, la quale mise le principali banche centrali nella condizione di scegliere se far fallire un numero considerevole di aziende, oppure di salvarle ma andando a distorcere il mercato obbligazionario. La scelta ricadde sulla seconda opzione, cosicché pur di evitare fallimenti a catena, le banche centrali cominciarono a comprare obbligazioni governative a mani basse. In alcuni casi, addirittura le banche centrali si sono messe a comperare obbligazioni delle grandi aziende private e nei casi più estremi anche le azioni.

Questo bazooka monetario che effetto ha avuto sui mercati obbligazionari? Beh il ragionamento è lineare: le banche centrali dal 2008 in poi hanno sostenuto la domanda di titoli di stato comprandone enormi quantità. L’acquisto massiccio di obbligazioni ha fatto si che si creasse una scarsità dei suddetti titoli facendo crollare i rendimenti, quindi, conseguentemente, facendo aumentare i prezzi delle medesime. Siamo arrivati al punto che buona parte del mondo obbligazionario a livello GLOBALE ha rendimenti negativi, vale a dire che se io compro un titolo di stato sono io a pagare degli interessi!!!

Ma come funzionano i tassi negativi?

In un mondo “normale” io compro un’obbligazione a 98€, ricevo 3€ di cedola ogni anno, e all’ultimo anno mi rimborsano 100€.

 

Nel mondo post 2008, a seguito della crescita di domanda di obbligazioni, il prezzo della nostra ipotetica obbligazione è diventato più caro, passando da 98 a 106€.


Questo cosa comporta? Essendo più cara rende di meno, ma non solo. Comprandola a 106€ devo aspettare almeno 2 anni per rientrare del mio denaro, aspettando che mi stacchi le prime due cedole. Quindi se l’obbligazione devo comprarla, è come se io stessi PAGANDO in anticipo, non solo l’obbligazione, ma anche due cedole. Viceversa, se l’obbligazione la possiedo già, e la vendessi, è come se ricevessi con due anni di anticipo i rendimenti cedolari.

La terza opzione invece prende come esempio le obbligazioni a rendimenti negativi:


In quest’ultimo caso io sto comprando un titolo su cui sono sicuro al 100% di ottenere una perdita.

Nella tabella seguente si trovano le obbligazioni governative e tutti relativi rendimenti. Come è facile notare, buona parte delle obbligazioni sono a rendimenti negativi e le uniche con rendimenti positivi interessanti hanno delle scadenze molto lunghe.

Cosa possiamo concludere da questa veloce disamina?

Il mondo obbligazionario in questo periodo storico è particolarmente avaro di rendimenti e per tale ragione ha un rischio intrinseco molto elevato. Senza lo scudo delle banche centrali è facile realizzare grosse perdite anche sui nostri amati BTP, e per tale ragione si consiglia sempre di valutare con molta attenzione l’esposizione al mondo obbligazionario. I consigli sono sempre gli stessi ma in questo caso sono più importanti che mai: occorre avere una grande diversificazione, sia geografica, che di emittente, che valutaria. Solo in questo modo si possono evitare grandi perdite su un comparto che fino a pochi anni fa era considerato un paradiso sicuro!