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CONSULENZA FINANZIARIA ETICA PER LA PROTEZIONE E CRESCITA DEL TUO PATRIMONIO

by Massimiliano Siviero

Infodemia e bias: conoscerli per non farci influenzare

Infodemia s. f. Circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili.

 

Con gli attuali mezzi tecnologici siamo sommersi da una quantità inaudita di informazioni, numeri, immagini, spesso contrastanti. Proprio a causa di questo sovraccarico di informazioni la nostra mente cerca un riparo, un punto di riferimento. Spesso, però, lo si fa cercando delle scorciatoie o usando i nostri preconcetti e pregiudizi, con il rischio spesso di cadere vittima delle cosiddette fake news. Ciò è vero in tantissimi ambiti della nostra vita, alcuni meno impattanti, altri invece molto determinanti. Immaginate cosa potrebbe succedere se prendessimo delle decisioni finanziarie, inerenti tutti i nostri risparmi sulla base di notizie false.

 

Il problema della infodemia c’è sempre stato, con sfaccettature diverse, ma è diventato particolarmente problematico durante il periodo della pandemia, dove tra notizie false, alcune date a metà, si è creata una confusione enorme.

 

Proviamo a fare alcuni esempi in cui l’infodemia si è manifestata, andando in ordine temporale.

Tutti ci ricordiamo la tempesta di informazioni arrivate tra il 2015 ed il 2016, quando tutti parlavano di Brexit. Secondo la stampa dell’epoca per la Gran Bretagna sarebbe stata una catastrofe economica e politica: si parlava di blocchi commerciali, carenza di beni primari, manodopera inesistente, economia al collasso. Tanti, spaventati dall’assordante massa di informazioni, sono stati portati a vendere le proprie posizioni attraverso una decisione presa “di pancia”.

Un secondo esempio è sicuramente quello del Covid, dove l’infodemia ha raggiunto uno dei suoi picchi massimi. Tutti ci ricordiamo a febbraio, marzo e aprile del 2020 le trasmissioni a reti unificate in cui il flusso informativo era costante, totalizzante e spesso contraddittorio. Anche in questo caso le conseguenze per i nostri risparmi avrebbero potuto essere disastrose nel caso l’infodemia ci avesse portato ad una vendita irrazionale, perdendo poi il successivo rally durato più di un anno.

Prendiamo l’ultimo esempio, il quale è anche il più attuale: la guerra Russia-Ucraina. Come i primi due esempi anche in questi giorni siamo sommersi di informazioni che ci impediscono di avere una visione chiara e serena dei nostri risparmi. Ma anche in questo caso come in tutti gli altri, passato il periodo di tempesta, i mercati si stabilizzeranno riprendendo il loro corso.

In un momento di informazione caotica prendere decisioni razionali può essere veramente complicato, come capire quale fonte sia affidabile e quale no?

Occorre sempre fare attenzione ai cosiddetti bias cognitivi, ovvero alle semplificazioni che la nostra mente ci offre, filtrando la montagna di informazioni che la mente stessa riceve. I bias cognitivi sono un sistema che funziona molto bene nella vita di tutti i giorni, perché ci permette di concentrarci sulle cose che riteniamo più importanti e rende il nostro ragionamento più svelto; a volte però la nostra mente ci tende delle trappole. Una tra queste è il “pregiudizio di conferma” o “cherry picking”: quando cerchiamo delle informazioni, tendiamo sempre a scegliere quelle che confermano l’idea che già avevamo nella nostra mente. Tali bias sono anche definiti da Daniel Kanemann, premio Nobel per l’economia, come pensieri veloci, ovvero pensieri “istintivi”, “non ragionati”. Se i media sono molti e molto rapidi, ecco che le informazioni che riceviamo vengono filtrati dai cosiddetti pensieri veloci, quelli più istintivi appunto.

Nel mondo della finanza queste reazioni istintive ci sono sempre; così come allo scoppio della pandemia alcuni sono stati tentati dal “vendi tutto!!!” oggi con lo scoppio della guerra il pensiero “di pancia” potrebbe farci fare lo stesso errore. Per tale ragione, essere coscienti dell’infodemia e dei processi mentali legati ai nostri bias, può aiutarci a seguire con maggiore serenità il percorso di investimento basato sulla pianificazione finanziaria originaria, sul lungo periodo e sulle scelte che prescindono dalle notizie o dai “rumori” di tutti i giorni.