Close

CONSULENZA FINANZIARIA ETICA PER LA PROTEZIONE E CRESCITA DEL TUO PATRIMONIO

by Massimiliano Siviero

Emotività e investimenti finanziari: cosa fare?

Investire durante i periodi di volatilità risulta essere molto difficile per gli investitori, soprattutto dal punto

di vista emotivo, e può portare a scelte non del tutto razionali. Le case di investimento internazionali

evidenziano spesso con esempi e analisi di backtest quali siano i risultati derivanti dalle possibili strategie

che si possono realizzare in situazioni di “stress”.

Oggi voglio portare alla vostra attenzione i contenuti di una pubblicazione della prestigiosa casa Franklin

Templeton.

Ci sono investitori che a fronte di una discesa importante dei mercati azionari mondiali decidono di vendere

i loro titoli o il loro ETF o fondo comune di investimento sul MSCI World, l’indice del mercato azionario

mondiale. L’investitore vende (in perdita) e decide di mettere la somma ottenuta su un conto corrente

vincolato con un interesse, diciamo, dell’1,25% annuo.

Definiamo questa strategia la numero 1.

Altra strategia (la numero 2) potrebbe essere quella di non fare nulla. L’investitore mantiene

l’investimento, resta alla finestra e attende la ripresa del mercato.

La 3^ strategia potrebbe essere quella non solo di mantenere il proprio investimento in essere ma di

effettuare anche investimenti aggiuntivi.

Vediamo i risultati delle tre strategie diverse con un esempio numerico e facendo un backtest.

Ipotizziamo di essere entrati nel MSCI World il 30 settembre del 1987 e di esserci “scontrati” con il “Black

Monday” avvenuto il 19 ottobre seguente.

Ipotizzando di avere investito 100.000€ il 30 settembre ci ritroveremmo il 31 ottobre, giusto un mese dopo,

con un capitale decurtato di oltre il 26%.

Con la strategia 1 l’investitore recupererebbe l’intera perdita in oltre 24 anni.

Con la strategia 2 l’investitore recupererebbe quanto investito originariamente in un anno e 2 mesi.

Per l’investitore che ha attuato la strategia 3 occorre verificare quanto viene ulteriormente investito e con

quale modalità. L’investitore potrebbe ipoteticamente investire ulteriori 15.000€ in un’unica soluzione ma

in questi casi acquistare a tranches risulta spesso essere vincente. Supponiamo che investa 5.000€ al mese

per i tre mesi successivi.

In questo caso, in 10 mesi non solo raggiunge il capitale investito originariamente ma lo supera.

Se l’investimento a tranches fosse stato fatto con 30.000€ e sempre nei tre mesi successivi al mese in cui si

era verificato il “famigerato Black Monday” l’importo originariamente investito si sarebbe recuperato e

superato in 9 mesi.

Nei successivi 10 anni i risultati parlano ancora più chiaro.

Dieci anni dopo l’investitore che aveva deciso per la strategia 1 si ritrova con 83.356€, l’investitore che

aveva attuato la strategia 2 si ritrova con 238.225€ mentre la terza tipologia di strategia avrebbe permesso

all’investitore di ottenere 287.545€ investendo i 15.000€ con le tre tranches, e 336.865€ investendo i

30.000€ sempre con le tre tranches.

Ovviamente, come sempre le performance passate non sono indicazione o garanzia di performance future

e quanto contenuto nell’articolo non deve essere considerato un consiglio di investimento, una

raccomandazione o una consulenza finanziaria, legale o fiscale, resta il fatto che le potenzialità di

rendimento dei mercati azionari possono dare belle soddisfazioni e, come ci insegna la storia, è fisiologico

che per un motivo o per un altro ci siano delle discese dei mercati azionari più o meno ripide e profonde. L’emotività, però, non

deve mettere in gioco una corretta e adeguata pianificazione finanziaria effettuata a priori da sé stessi

oppure con il proprio consulente finanziario. Una corretta pianificazione finanziaria, anzi, deve permetterci

di affrontare comunque con serenità anche momenti dai forti contenuti emozionali e portarci, semmai, a

scelte “meno popolari”.